2° Domenica del Tempo Ordinario

UN DIO CHE CHIAMA

Le riflessioni di Papa Francesco

“Per ognuno di noi, nella vita, c’è stato un momento nel quale Dio
si è fatto presente più fortemente, con una chiamata. Ricordiamola”

 

l Vangelo di questa seconda domenica del Tempo ordinario (Anno B)  (cfr. Gv 1,35-42) presenta l’incontro di Gesù con i suoi primi discepoli.
La scena si svolge presso il fiume Giordano, il giorno dopo il Battesimo di Gesù.
È lo stesso Giovanni Battista a indicare a due di loro il Messia con queste parole:
«Ecco l’agnello di Dio!» (v. 36).

E quei due, fidandosi della testimonianza del Battista, vanno dietro a Gesù. Lui se ne accorge e chiede:
«Che cosa cercate?», e loro gli domandano: «Maestro, dove dimori?» (v. 38).

Gesù non risponde: «Abito a Cafarnao o a Nazaret», ma dice: «Venite e vedrete» (v. 39).
Non un biglietto da visita, ma l’invito a un incontro.
I due lo seguono e quel pomeriggio rimangono con Lui.

Non è difficile immaginarli seduti a fargli domande e soprattutto ad ascoltarLo, sentendo che il loro cuore si riscalda sempre più mentre il Maestro parla.
Avvertono la bellezza di parole che rispondono alla loro speranza più grande.
E all’improvviso scoprono che, mentre intorno si fa sera, in loro, nel loro cuore, esplode la luce che solo Dio può donare.
Una cosa che attira l’attenzione: uno di loro, sessant’anni dopo, o forse di più, scrisse nel Vangelo:
«Erano circa le quattro del pomeriggio»
(Gv 1,39),

Scrisse l’ora.
E questa è una cosa che ci fa pensare: ogni autentico incontro con Gesù rimane nella memoria viva, non si dimentica mai.
Tanti incontri tu li dimentichi, ma l’incontro vero con Gesù rimane sempre.
E questi, tanti anni dopo, si ricordavano anche l’ora, non avevano potuto dimenticare questo incontro così felice, così pieno, che aveva cambiato la loro vita.

Poi, quando escono da questo incontro e ritornano dai loro fratelli, questa gioia, questa luce straripa dai loro cuori come un fiume in piena.
Uno dei due, Andrea, dice al fratello Simone – che Gesù chiamerà Pietro quando lo incontrerà –: «Abbiamo trovato il Messia» (v. 41). Sono usciti sicuri che Gesù era il Messia, certi.

Fermiamoci un momento su questa esperienza dell’incontro con Cristo che chiama a stare con Lui.
Ogni chiamata di Dio è un’iniziativa del suo amore.
Sempre è Lui che prende l’iniziativa, Lui ti chiama. Dio chiama alla vita, chiama alla fede, e chiama a uno stato particolare di vita:
«Io voglio te qui».

La prima chiamata di Dio è quella alla vita, con la quale ci costituisce come persone; è una chiamata individuale, perché Dio non fa le cose in serie.
Poi Dio chiama alla fede e a far parte della sua famiglia, come figli di Dio. Infine, Dio chiama a uno stato particolare di vita: a donare noi stessi nella via del matrimonio, in quella del sacerdozio o della vita consacrata.

Sono modi diversi di realizzare il progetto di Dio, quello che Lui ha su ciascuno di noi, che è sempre un disegno d’amore.
Dio chiama sempre.
E la gioia più grande per ogni credente è rispondere a questa chiamata, offrire tutto sé stesso al servizio di Dio e dei fratelli.
Fratelli e sorelle, di fronte alla chiamata del Signore, che ci può giungere in mille modi anche attraverso persone, avvenimenti lieti e tristi, a volte il nostro atteggiamento può essere di rifiuto – «No… Ho paura…» –, rifiuto perché essa ci sembra in contrasto con le nostre aspirazioni; e anche la paura, perché la riteniamo troppo impegnativa e scomoda:
«Oh non ce la farò, meglio di no, meglio una vita più tranquilla… Dio là, io qua».

Ma la chiamata di Dio è amore, dobbiamo cercare di trovare l’amore che è dietro ogni chiamata, e si risponde ad essa solo con l’amore.
Questo è il linguaggio: la risposta a una chiamata che viene dall’amore è solo l’amore.
All’inizio c’è un incontro, anzi, c’è l’incontro con Gesù, che ci parla del Padre, ci fa conoscere il suo amore.
E allora anche in noi sorge spontaneo il desiderio di comunicarlo alle persone che amiamo: «Ho incontrato l’Amore», «ho incontrato il Messia», «ho incontrato Dio», «ho incontrato Gesù», «ho trovato il senso della mia vita».
In una parola: ho trovato Dio.

La Vergine Maria ci aiuti a fare della nostra vita un canto di lode a Dio, in risposta alla sua chiamata e nell’adempimento umile e gioioso della sua volontà.

Ma ricordiamo questo: per ognuno di noi, nella vita, c’è stato un momento nel quale Dio si è fatto presente più fortemente, con una chiamata.
Ricordiamola.
Andiamo indietro a quel momento, perché la memoria di quel momento ci rinnovi sempre nell’incontro con Gesù.
(Letture: 1Sam 3,3-10.19; Sal 39; 1Cor 6,13-15.17-20; Gv 1,35-42)

(dall’Angelus, 17 gennaio 2021)