Chiesa sussidiaria di San Donnino di Stiolo - (Monghidoro)
Ambito culturale (ruolo)
Maestranze emiliane (ricostruzione)
Notizie Storiche
XIII - 1366 (origini intero bene)
Per quanto riguarda le origini della chiesa di S. Donnino a Stiolo non si hanno notizie certe.
La prima citazione di un nucleo abitato a Stiolo risale al 1223, ma la chiesa già dedicata a S. Donnino, protomartire di Fidenza, compare per la prima volta nell’elenco delle chiese del 1366.
1563 ante - 1575 (ricostruzione intero bene)
Intorno alla metà del Cinquecento una rovinosa frana travolse chiesa e canonica.
La nuova chiesa fu ricostruita nei pressi della precedente che, secondo testimonianze antiche, doveva sorgere più a valle, presso un piccolo borgo abitato detto Ca’ di Francia.
I lavori, avviati nel 1563, si protrassero per 12 anni e terminarono nel 1575, come attesta la data incisa sulla porta della canonica.
1774 post - 1795 (ricostruzione intero bene)
Nonostante la nuova costruzione il terreno instabile e la povertà dei parrocchiani impedirono quei lavori di manutenzione ordinaria che avrebbero potuto rendere la chiesa più salda e decorosa, tanto che in pochi decenni la noncuranza ne compromise la struttura.
Dopo due secoli dalla ricostruzione il parroco don Carlo Antonio Evangelisti, che ebbe la cura di S. Donnino dal 1774 al maggio del 1816, fece ricostruire la chiesa quasi ex novo. Fu costruita anche una nuova sagrestia.
Nel 1795 si realizzò il portale che reca ancora l’incisione della data.
1914 - 1921 (ristrutturazione intero bene)
Nel 1914 l’interno della chiesa fu modificato aprendo nel muro dietro l’altare maggiore tre archi: questo permise di inglobare il locale retrostante nella chiesa creando il posto per gli uomini, oltre alla sagrestia e al coro.
Avendo così sottratto gli ambienti alla Compagnia del Santissimo fu allungata la costruzione posta a destra della chiesa perché la Compagnia potesse avere ancora una sede.
Nello stesso intervento fu rifatto l’intero presbiterio, così come i pianciti in cementine di più colori e forme.
La porta grande della Chiesa fu risistemata qualche anno più tardi, nel 1921, quando furono ritagliati i due sportelli minori.
2002 - 2017 (ristrutturazione intero bene)
La chiesa, priva di manutenzione, versava di nuovo in pessime condizioni.
Nel 1965 una fenditura in facciata ne determinò la chiusura; a monte del pianoro che ospita la chiesa fu sistemato un prefabbricato che servì da chiesa temporanea in attesa della ristrutturazione dell’aula antica.
Nel 2002 un comitato si riunì per avviare una raccolta fondi per il restauro.
Il rifacimento del coperto e la sistemazione dei tiranti con criteri antisismici, terminati nel luglio 2003, permisero alla chiesa di Stiolo di subire solo lievissimi danni dal terremoto del settembre dello stesso anno.
Gli ultimi lavori di ristrutturazione sono tuttora in corso; nel 2014 la chiesa ha ottenuto di nuovo l'agibilità.
Descrizione
La chiesa "vecchia" di S. Donnino insiste su un terrazzo artificiale arginato da un muraglione e in affaccio sulla valle del Savena, in un punto sopraelevato rispetto all'abitato della frazione.
Di forme lineari, orientata, con tetto a capanna, presenta un'aula unica voltata a botte e pavimentata a cementine, con due cappelle laterali, presbiterio quadrangolare e parete di fondo passante verso un coro che funse da locale per gli uomini.
Contesto
La chiesa, con annessa canonica, insiste su un terrazzamento creato con terra da riporto e delimitato da un muraglione di contenimento; l’affaccio sulla valle del Savena ne fa un punto focale in posizione panoramica e ben visibile anche dall’altro versante della valle.
Alle sue spalle, distante forse 500 metri dall'aula, il piccolo cimitero, con muro perimetrale e cappella centrale sull'asse di simmetria.
impianto planivolumetrico
L’aula è parte di una aggregazione orizzontale di volumi che comprende, ad est e a sud, la casa canonica e un volume più basso, addossato al fianco destro dell’aula, nel quale si aprono in successione una sala, la sagrestia e una sala parrocchiale più grande con ingresso autonomo ad ovest, accanto alla facciata della chiesa.
Il campanile è un volume autonomo e contiguo, collocato all’angolo nord est rispetto all’aula.
Esterno
Il breve sagrato erboso che precede la facciata prosegue sui lati dell’intero complesso parrocchiale adeguandosi, verso est, al lieve ascendere del terreno verso la strada.
E’ delimitato da un parapetto in pietra che è parte integrante del muraglione di contenimento del terrazzo stesso.
La facciata dell’aula, a capanna, intonacata e finita a tempera rosa, presenta il portale d’accesso preceduto da due gradoni a base quadrata e concentrici; la porta è inquadrata da una cornice lapidea.
Sulla medesima linea di simmetria si colloca, in alto, un’apertura rettangolare sormontata da un’altra apertura più piccola.
Una cornice in leggero aggetto sottolinea la linea delle falde del tetto il cui culmine regge un cippo con croce.
Il fianco sinistro, rifinito come la facciata, presenta un volume sporgente coperto a leggio e corrispondente alla cappella interna; è sormontato da un’ampia finestra a lunetta.
Fra questo volume e il campanile si apre la porta laterale.
L’abside della chiesa non è indagabile se non in minima parte: ciò che emerge dal volume della casa canonica addossata interamente al retro e al fianco destro della chiesa è una piccola porzione di muro di fondo che ne denuncia la pianta quadrangolare.
Il fianco destro, come detto, è indagabile solo nella porzione superiore e non presenta finestrature né elementi di rilievo.
Pianta
Ad aula, con due cappelle laterali.
Presbiterio a pianta quadrangolare, coro annesso anch’esso a pianta quadrangolare.
Interni
Il portale d’accesso all’aula è collocato a filo di facciata e la profondità del muro costituisce, all’interno, una sorta di invito all’accesso.
La cornice in stucco che inquadra il portale è affiancata, sulla sinistra, da una edicola con elegante conchiglia.
Una trabeazione corre dalla controfacciata e coinvolge l’intero perimetro dell’aula.
Sopra la trabeazione si apre la finestra rettangolare che dà luce all’aula.
La navata è pavimentata con cementine a tre colori posate a rombo ed è voltata a botte con costoloni e unghiature.
L’aula è suddivisa in due campate; alla prima corrispondono lateralmente due specchiature cieche, nella seconda su entrambi i lati si aprono due nicchie laterali poco profonde, voltate a botte, con altari addossati al muro di fondo e ancone in stucco.
Sopra la cappella laterale sinistra una finestra a lunetta a tutta larghezza costituisce il secondo punto luce della chiesa. Il presbiterio ha pianta quadrangolare ed è di minore altezza e larghezza rispetto all’aula.
E’ rialzato rispetto al piano di quest’ultima di un gradino; pavimentato con cementine esagonali che riprendono i colori del pavimento dell’aula, è voltato a botte.
La struttura dell’altare preconciliare è addossata al fondo e sormontata da una ancona in stucco contenente l’immagine affrescata di San Donnino.
La parete di fondo del presbiterio costituisce un diaframma che separa l’aula dal locale retrostante: tre archi a sesto ribassato danno accesso al coro il cui soffitto basso, a travi in parte in cemento e in parte in legno con pianelle di cotto, regge uno dei locali della casa parrocchiale.
Questo locale è dotato di ingresso autonomo sulla sinistra.
Impianto strutturale
Struttura portante in pietra locale.
Orizzontamenti in legno catramato, manto in coppi antichi.
Apparati liturgici
L’assemblea è ordinata in panche e sedie disposte a battaglione; una piccola parte dell’aula è oggi occupata dai materiali per la ristrutturazione.
Il presbiterio, privato della balaustra, comprende l’altare preconciliare completo di dossale e addossato alla parete di fondo e l’altare post conciliare, mobile, a ridosso del gradino verso l’aula.
La sede, mobile, costituita da tre seggiole, è collocata davanti all’altare antico; un ambone a leggio è collocato a cornu evangelii.
Il confessionale si trova addossato alla controfacciata, a sinistra dell’ingresso.
Adeguamento liturgico
Presbiterio - aggiunta arredo (2013-2014)
Un altare post conciliare, la sede per il celebrante e l'ambone in legno sono stati collocati nel presbiterio all'indomani dei lavori per ottenerne l'agibilità e della conseguente riapertura occasionale della chiesa.