S. Alessandro di Vergiano
Un'antica pergamena, osservata dal Calindri, apprendiamo che Vergiano era già Castello fino al 1260, fors'anche molti anni prima; apprendiamo anche che in esso stanziavano i discendenti di quei nobili, che con altre nobili famiglie della rotta dell'Arbia vennero a rifugiare nel Bolognese, e si fecero una delle case più illustri ed opulente.
Di questi troviam ricordo, che Ugolino, Chierichino, e Giovanni detto il Rosso, fratelli e figli del "quondam Azzone Macchiavelli" da Roncastaldo e Vergiliano, per danari somministrati a Guasta da Radicofani Podestà di Bologna nel 1326 furono esentati dalle gravezze; e che nel 1370 un Taddeo da Loiano tolse in moglie Francesca di Ghilino di Pace de' Macchiavelli, stirpe ch'ebbe poi in buon dato Anziani, Canonici, Poeti, Dottori, Uditori di Rota, Prelati e Capitani (Dolfi. Cron. p.771)
Il Castello pare fosse fabbricato ov'è di presente la Chiesa; scrivendo il Calindri (Diz. Cor. Vol.V p.771) essere eòòa stata innalzata sulle ruine di esso, o di una rocca, o torre fortificata,
" come additano le rimaste reliquie d'un antico muraglione, il cui fondamento serve di sponda estrema al prato, che si stende fra la Chiesa e il ciglio della rupe verso Savena ".
Vergiano, innanzi al 1796 era Comune, e divideva il diritto di fare il Passaro a vicenda con Fradusto; ma ora non è che una Parrocchia composta d'alquante case sparse per la campagna, e da quattro borghetti:
- Casone,
- Vergiano,
- La Torre,
- e Zaccarlina;
presso il quale, dopo il 1750 in un fondo che il paarroco Bacialli comperava per la Confraternita del SS. Sacramento, scavandosi le fondamenta per una sagrestia, giuntosi a 12 piedi di profondità, trovavansi crani ed ossa umane in gran numero, e di gigantesca grandezza, le quali anzichè venir conservate e spedite all'Instituto, furono benedette, spezzate e risepellite in luogo sacro.
Ottima aria è in questo luogo, clima ventoso, e fertilissimo suolo, arenoso di natura, dolce e buono, ma di poco fondo, come quello che poggiasi sovra un ammasso di banchi o strati di sasso galestrino, sasso arenario, o pietra serena, di cui trovasi una cava nelle vicinanze di Zaccarlina; come nel territorio era già l'altra cava, ora abbandonata, di sasso arenario per macine da mulino.
Ove abbia a credersi alla tradizione comune, vetustissima sarebbe la Chiesa di Vergiano, alla quale in tempi assai remoti sarebbero venuto per assistere a divini uffici i popoli de' circostanti luoghi, sendo ella stata fondata innanzi all'altre.
Checchè ne sia, nel Campione della Mensa del 1378 vedesi chiamata di S. Alesssandro di Verzignano, standosi anche allora, com'è oggi in dipendenza del Plebanato di Monghidoro.
Dal 1529 al 1569 si dimorò congiunta alla Cura di S. Donino di Stiolo, trovandosi memoria, che nel 1560 Pio IV, con un Breve (Dat.Romae, VIII Id.Januarius. Pont. An. I); conferì a D. Giuliano degli Asperinì la Rettoria di tali Parrocchie "invicem perpetuo unitae".
E nondimeno a que' tempi e di poi sembra che Comunisti avessero il diritto di collazione d'ambe le Chiese, e che quando furono disciolte e libere nel 1645 tale diritto passasse alla Revenend Mensa, che lo esercita tuttora.
Posta è la Chiesa di Vergiano sovra un monte di rapida discesa, al cui piede scorrono l'aque della Savena; appoggiandosi dall'opposto lato alla montagna più elevata che Scaricalasino la divide.
L'antichità di sua fabbrica, e la lunga opera del tempo più volte l'ebbero condotta a termini di ruina e squallora grandissimo; e più volte si ebbe, or sostegno, or restauro, ora ornato, ed or fornimento d'ogni arredo opportuno al divin culto da due benemeriti parrochi D.Gio Domenico Bacialli, e Don Gregorio Sartori, che l'un dopo l'altro la governarono per 84 anni.
E poichè anche da ultime trovavasi in mala condizione, veniva internamente risarcita dal presente suo pastore, M. R. Sig. D. Fortunato Sartori talchè, quantunque piccola, pure è una delle più vaghe e polite, che siano ne' dintorni.
Il cielo della maggiore Cappella, ed il Corpo della chiesa ha tutto il suo palco a soffitto.
De' tre altari, il principale, che ha il Coro, è dedicato a S. Alessandro Papa (la cui festa si fa a dì 3 maggio), che vedesi colà figurato in bel quadro colla B. Vergine in gloria.
Il primo de' minori altari è una cappella consacrata alla B. V. del Rosario, la quale il piissimo Giovanni Gasparini dotava a 5 gennaio 1645, a rogiti di Antonio Benini.
L'altro altare posto rasente il muro, è ad onore di S, Antonio di Padova, e venne eretto a spese del parroco Don Giovanantonio Evangelisti nel 1742.
Vergianonon ha Oratorii sotto di sè, ma bensì ha la fonte Battesimale, ottenuta a dì 1 luglio 1774, con decreto di Mons. Lucio Natali Vicario Generale, consacratene l'acqua a 15 dello stesso mese.
Nel campanile sono tre antiche campane, fra quali è forse gittata nel 1382 dal celbre fonditore Rolando e vedutavi dal Calindri nel 1781.
A chi volesse sapere di sua postura, diremo torvarsi la Cura di Vergiano nel Governo di Loiano, e nel Comune di Monghidoro; essere lontana da Bolgona miglia 24, con 220 abitatori, e confinare con Fradusto, Stiolo, Lognòla, e Trasasso, mediante Savena.
(firmato da G. F. Randelli)