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Zona Pastorale Loiano e Monghidoro

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    Home » Scheda di Vergiano da “Le Chiese delle Diocesi d’Italia” edito da CEI
Chiesa sussidiaria di Sant'Alessandro di Vergiano - (Monghidoro)

Maestranze emiliane (ricostruzione)

Notizie Storiche

XIII - 1378 (preesistenze intero bene)

Fin dal 1260 a Vergiano vi era un castello in cui i Macchiavelli, nobile famiglia fiorentina guelfa, era venuta a rifugiarsi.
Sembra che il castello fosse nel luogo in cui sorge oggi S. Alessandro di Vergiano e infatti il Calindri avanza l’ipotesi che la chiesa sia stata fondata sulle sue rovine; più probabilmente su quelle di una rocca.
La prima notizia certa della chiesa di Vergiano si trova nel catalogo della Mensa Arcivescovile del 1378.

1870 - 1911 (rifacimento intero bene)

La chiesa antica, piccola e in rovina, fu visitata un’ultima volta dal vescovo fra il 1877 e il 1882: in questa occasione furono sollecitati imponenti lavori di ristrutturazione.

A partire dal 1883 il nuovo parroco, don Giuseppe Gaggioli, avviò i lavori spianando la cima della collina per creare un piano più ampio in vista di una costruzione di maggiori dimensioni; fu consolidato il terreno e costruito un muro di contenimento.
Nel 1891 fu abbattuta la vecchia chiesa e posata la prima pietra per la nuova costruzione; l’abbondanza di fondi permise di elevare rapidamente aula e presbiterio che nel 1892 erano già coperti.
Il coro fu ultimato nello stesso anno.
Nel 1893 furono fatte le volte e i cornicioni, ultimati nel 1894 come le due cantorie.
L’anno seguente fu pavimentato il presbiterio; seguirono i lavori per gli altari e le balaustre.
La chiesa fu consacrata nel 1901.

1944 - 1955 post (restauro coperto)

Durante la seconda guerra mondiale il passaggio del fronte provocò danni al coperto e ai finestroni della chiesa, prontamente ripristinati.

2003 - 2005 post (ristrutturazione intero bene)

Come le altre chiese del territorio anche Vergiano subì i danni derivanti dal terremoto del settembre 2003.
Furono lesionate le pareti della parte destra e del presbiterio; il progetto per i conseguenti lavori di ripristino delle condizioni di sicurezza e di miglioramento sismico fu presentato entro marzo 2005 e la chiesa fu ripristinata e riaperta al culto in breve tempo.

Descrizione

Collocata sulla cima spianata di un colle in affaccio sulla valle del Savena, forse antica sede di una rocca, la chiesa di Vergiano presenta un'architettura neobarocca dalle linee sobrie.
L'interno è risolto a pianta centrale con nicchie angolari, un presbiterio quadrangolare con profonde ali laterali e copertura a falsa cupola e un'abside semicircolare.

Contesto
La chiesa di Vergiano insiste sulla cima di un colle fra la vallata del Savena e la valle del rio Lognola.

Il colle, spianato artificialmente per allargarne il pianoro, è delimitato oggi da un muro di contenimento che comprende un ampio sagrato.
Un viale sterrato che costeggia un campo conduce tuttora dalla chiesa al cimitero, collocato a breve distanza in direzione nord est.
Sopraelevata e circondata da campi la chiesa è situata in posizione panoramica in affaccio sul fondovalle del Savena, ben visibile dalla strada che conduce all’abitato e dalla via di mezza costa dell’altro versante.

Anche queste considerazioni favoriscono l'ipotesi che la sede della chiesa fosse precedentemente occupata da una rocca.
La chiesa è orientata a sud est.

Impianto planivolumetrico
L’aula è parte di una aggregazione orizzontale di volumi che comprende la canonica, addossata all’abside, il campanile incastonato fra i volumi della canonica, del presbiterio e della sagrestia nell’angolo sud, e infine una struttura più bassa che comprende sagrestia e sala parrocchiale aggregata interamente al fianco destro dell’aula e terminante a filo di facciata.

Esterno
La chiesa è preceduta da un ampio sagrato in parte sterrato e in parte a manto erboso che prosegue nel viale d’accesso disegnando una curva discendente a sud della canonica.
L’esterno della chiesa è interamente intonacato e finito a tempera rosa.
La facciata è composta da una sezione centrale che comprende il portale, definito da una cornice lapidea, un cornicione marcapiano sopra il quale si apre una finestra a lunetta anch’essa definita da una cornice e un timpano con oculo.

Paraste in macigno delimitano la facciata e la separano dalle navate laterali, leggermente arretrate e concluse da salienti rampanti definiti da un cordolo a pietra a vista.
Il fianco sinistro si caratterizza per un volume angolare nel quale si apre una lunetta, un secondo volume corrispondente alla cappella laterale sinistra, più alto e concluso da un tetto a tre falde, anch’esso con finestratura a lunetta e una seconda apertura più in basso, e un terzo volume più basso innestato fra la cappella e la casa canonica, caratterizzato da una finestra rettangolare e dall’apertura laterale d’accesso alla chiesa.

L’abside, a pianta quadrangolare, è pressoché interamente nascosto alla vista dalla casa canonica e non è indagabile.

Il fianco destro presenta un’apertura a lunetta in corrispondenza del lato destro del presbiterio e anch’esso, per la porzione indagabile emergente dal tetto a leggio dei volumi della sagrestia e della sala parrocchiale ad esso addossati, è caratterizzato dalla sporgenza della cappella laterale e concluso dal volume angolare con apertura a lunetta corrispondenti, entrambi, ai volumi del fianco sinistro.

Pianta
Pianta longitudinale con due cappelle maggiori per parte, e due cappelle minori laterali passanti.
Presbiterio quadrangolare concluso da abside semicircolare.

Interni
Si accede all’aula da una bussola lignea.
Il volume longitudinale dell’aula comprende le due cappelle maggiori a metà della navata.

Lesene dal fusto dipinto in toni rosacei in pseudoscalanature sostengono capitelli corinzi in gesso bianco, in quali reggono una modanatura con fregio muto e dentelli che corre all’imposta della volta a botte di copertura, si allarga a comprendere le due cappelle maggiori, definisce il volume del presbiterio tra i quattro pilastri che ne sostengono la cupola ribassata, quindi resta aperta nell’abside semicircolare, per permettere lo svettare della pala d’altare, incastonata in cornice corinzia con fastigio sommitale.

L’aula è definita da due cappelle o nicchie minori, ai lati delle cappelle maggiori, passanti; queste si aprono sotto archi a tutto sesto.
Due paraste con capitelli corinzi delimitano la controfacciata e reggono una trabeazione con modanature e un giro di mensoline che regge una cornice in aggetto oltre la quale si apre la finestra a lunetta.
La navata è pavimentata in cementine a tre colori posate a rombo.
La volta a botte è interrotta da una vela all’intersezione con le cappelle maggiori; cappelle laterali e nicchie sono voltate a botte.
Su entrambi i lati le due cappelle d’ingresso prendono luce da un oculo nella volta che a sua volta prende luce da una lunetta aperta nel muro esterno.

Le due cappelle laterali ospitano altari a muro e corrispondenti ancone; sono illuminate da grandi finestre a lunetta che si inscrivono nella parte alta della cappella seguendo il profilo della volta a botte.
Le due cappelle conclusive ripetono volumi e caratteristiche delle due precedenti, salvo l’oculo nel soffitto che qui è assente.
Il presbiterio ha pianta quadrata ed è rialzato di due gradini rispetto al piano dell’aula; è pavimentato a cementine e coperto da una falsa cupola su pennacchi.

Caratterizzano l’area presbiteriale due cantorie laterali sotto le quali trovano posto, oltre un leggero diaframma costituito da due colonne per parte, due ali laterali dotate di accesso proprio: a sinistra dall’esterno, a destra dalla sagrestia.

Il presbiterio è concluso da un coro semicircolare voltato a catino, nel quale una imponente ancona in stucco ospita l’immagine del Santo titolare.

Impianto strutturale
Muratura portante in pietrame, volta in conci di tufo, orizzontamenti a capriate lignee.
Manto in coppi.

Apparati liturgici
L’assemblea è ordinata nell’aula in due file di panche disposte a battaglione.
Parte dell’assemblea trova spazio nei lobi del presbiterio, sotto le cantorie.
Il presbiterio comprende l’altare preconciliare, rialzato di tre gradini e completo di dossale con gradini d’altare, al centro dei quali è incastonato il tabernacolo e un altare post conciliare con paliotto in legno dipinto, collocato a ridosso dei gradini d’accesso all’area presbiteriale.

La sede è costituita da una sedia centrale e due sgabelli mobili, rialzati su una pedana, a sinistra.
L’ambone a leggio è collocato a cornu evangelii.
Il fonte battesimale è ospitato nella prima nicchia a sinistra; due confessionali sono inseriti nelle seconde nicchie a sinistra e a destra.

Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1965-1970)
Un altare post conciliare, in legno dipinto con paliotto a imitazione del marmo, è stato collocato nel presbiterio a filo dei gradini d'ascesa.
Lo affianca un ambone a leggio e allo stesso modo la sede, costituita da una sedia con schienale e due sedie più piccole, è collocata sulla sinistra sopra una pedana rialzata.

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