Scheda di San Benedetto del Querceto - (Edita dal CORTY)
Scrive il Muratori /Dissert.21 pag. 252) che erano una volta paesi piantati di determinati alberi i nomi de' quali durano tuttaviam come Cerreto, Laureto, Rovereto, Saliceto; ecc. e di questi fu certamente QUERCETO., così chiamato dai boschi di querce che sorgevano ne' luoghi che ora lo formano.
Esso fu pur detto Quercetto ne' Cataloghi del Montieri, Querzeto in quelli del Sassi, e S: Benedetto in vecchie carte dal titolare di sua parrocchia.
Era questo antico comune del Bolognese, e tale mantenevasi a tempi del Calindri diligentissimo Autore del Dizionario Corografico della Montagna Bolognese (1781), e forse cessò di esserlo allorquando i Francesi scesero dalle Alpi nel 1796.
Ora non è che una parrocchia posta sotto al Governo di lojano nel Comune di Monterenzio, la quale sorge quasi tutta sulla riva sinistra dell'Idice, 18 miglia lungi da Bologna, abitata da un 450 anime; e confinata da popoli di Gragnano, Scannello, Bisano, Campeggio, Casoni di Faldo (Diocesi Imolese) e i Piancaldoli (Stato Toscano).
L'aria di questo luogo è pura e molto benigna standosi le morti d'ogni anno all'uno per cento.
Abbonda di uve, castagne, legna da fuoco, e grassi pascoli.
Più scarsi vi sono i raccolti di frutta, seta, canapa, e granaglie.
Formasi il suo terreno di banchi di sassi fluviatili di creta, d'argilla, e d'arena sovrapposti promiscuamente l'un l'altro, e tagliati in alcun luogo da banchi d'un ocrea rossastra.
Afferma il Masini (Bologna perlustrata, part. I, pag.181) che nel luogo detto la Fonte trovasi Ambra gialla, e la Pietra Gagate; ma pare ch'ei fosse tratto in inganno da' piccoli pezzi di Gesso speculare di color d'ambra che rinvengosi ne' luoghi cretosi, come assicura il Calindri che ne fe' accurate ricerche.
In un istrumento de' 15 Gennaio 1228 (rogato da un Angelo Notaro), e che serbasi nell'Archivio di S. Giovanni in Monte di Bologna (lib.2 N.8), trovasi nominato questo luogo, un ricco abitatore del quale nomato Bisano di Bisano da S. Benedetto nel 1306 venia richiamato e cassato dal pubblico bando.
Antichissima è la Chiesa Parrocchiale di Querceto (retta oggi a gran lode dal Molro Reverendo Signor Don Filippo Lorenzini) dedicata a Dio sotto l'invocazione di S. Benedetto; chiamandosi ella negli Elenchi delle chiese bolognesi del 1366, e 1378 Ecclesia S. Benedicti Curiae Bisani, sottostando allora, siccome addesso al plebanato della Pieve, ora Abbazia di Barbarolo.
Ma perchè la vecchia chiesa era assai piccola, e resa squallida dalle ingiurie dei tempi il benemerito parroco Don Luca Celli, aiutato dall'elemosine de' popolani, la riedificò dalle fondamenta nel 1660, rendendola più vasta ed elegante; avendole dato 44 piedi di lunghezza, 17 di larghezza e 23 di altezza.
Mancava però della Fonte Battesimale, che le venne concessa soltanto all'entrare del secolo XVIII per cura del valente parroco Don Carlo Giuseppe Bolognini.
La collazione di tal Parrocchia fu poi sempre di pieno diritto della Mensa Arcivescovile.
Venendo all'interno della chiesa (che è fornita di vasta sagrestia), offre tre altari.
Il maggiore ha il suo coro, con presbitero circondato da elegante balaustrata di legno, e il quadro di esso raffigura Maria Santissima in gloria coi santi Benedetto, Mauro, e S. Lucia.
Degli altri due altari internantisi nelle mura; l'uno è dedicato al SS. Crocifisso; e l'altro alla B.V. della Centura ivi rappresentata in dipinto con S. Agostino, e S. Monica.
Sovra la porta d'ingresso è la Cantoria con buonissimo organo del Mazzetti; rimanendo il Battistero alla sinistra di chi entra.
Gli oratori di questa Parrocchia sono i seguneti:
1 - S. Rocco posto sotto l'immediata giurisdizione del parroco, e presso il quale trovasi locato il Cimitero.
2 - La B. V. della Visitiazione detto la Pozza de' Signori Fratelli barbieri.
3 - S. M. della Mercede proprietà de' signori Fratelli Caselli.
4 - S. Maria Annunziata della famiglia Cella posta di là dal fiume, con popolazione di circa 150 anime.
A questi il Calindri aggiunge la Presentazione nei Sterlini, Oratorio che forse per le vicende de' primi anni del presente secolo andò distrutto.
(Firmato: G.F. Rambelli)