Chiesa sussidiaria
di San Donato di Lognola - (Monghidoro)
Maestranze emiliane (costruzione)
Notizie Storiche
1223 - 1605 (origini intero bene)
La prima notizia riguardante un abitato a Lognola risale al 1223 ma la prima citazione certa di una chiesa appartenente al comune e castello di Lognola si trova, come molte altre, nel Campione della mensa arcivescovile del 1378 dove appare soggetta alla pieve di Monghidoro.
Sarà poi unita come sussidiale a S. Lorenzo di Roncastaldo e tale rimarrà fino al 1605.
1782 - 1806 (ristrutturazione intero bene)
Nuovi interventi di ristrutturazione occorsero a più riprese negli anni a cavallo fra 1782 e 1806 per volere del nuovo parroco, don Giovanni Marco Vivarelli.
Di essi sicuramente il più consistente fu il rifacimento del tetto, resosi necessario nel 1790, con la posa di nuove travi e la sostituzione di tutti i legnami.
1840 - 1855 (rifacimento intero bene)
Forse ristrutturata o riedificata a partire dal 1840, viene descritta nel 1849 come lunga 30 piedi e larga 20, con 3 altari; nel 1855 la chiesa fu alzata e furono edificate le due cappelle laterali; in precedenza gli altari laterali erano solo addossati al muro.
1895 - 1900 (rifacimento pavimento)
Nel 1895 la chiesa fu dotata di un altare privilegiato e in questa occasione fu aggiunta la dedicazione anche a S. Pietro.
In questi anni fu rifatta la pavimentazione della chiesa e l’altare maggiore, in marmo; i lavori si conclusero nel 1900 anche se sull’architrave del portale è segnata la data 1895.
1981 - 1996 (restauro cappelle laterali)
Ulteriori interventi di restauro e ristrutturazione sono occorsi negli anni Ottanta e Novanta del Novecento: data al 1981 il rifacimento del tetto del campanile; nel 1996 fu rifatto il tetto della sagrestia e della cappella a sinistra in esso inglobata, mentre nel 1998 furono restaurate entrambe le cappelle laterali.
2003 - 2007 (restauro intero bene)
Il terremoto del settembre 2003 ha gravemente danneggiato anche la chiesa di Lognola: dal rilievo dei danni steso subito dopo l’evento sismico si apprende che il fenomeno di cedimento del terreno soprattutto nella zona absidale, già presente prima del terremoto, è stato notevolmente accentuato dal sisma. Il terreno sottostante è stato quindi interamente consolidato e si è provveduto al rifacimento della soletta del presbiterio con sostituzione del pavimento, oggi a mattonelle in finto cotto.
L’intera chiesa è stata legata con tiranti metallici.
Descrizione
La chiesa di S. Donato e S. Pietro di Lognola sorge in posizione dominante su un colle fra la vallata del Savena e la SP 65 della Futa, a nord di Monghidoro.
Di forme semplici, ad aula con tetto a capanna, è preceduta da un ampio sagrato erboso e affiancata dalla casa canonica e dal campanile: il piccolo complesso parrocchiale sorge isolato rispetto agli edifici rurali e civili circostanti.
L’interno, voltato a botte, è arricchito da due cappelle laterali e presenta un presbiterio quadrangolare sottolineato da colonne libere e voltato a falsa cupola e un’abside semicircolare.
Contesto
Ubicata, come si legge in antico, sui monti a destra di Savena tra il Rio della Lognola e il Rio Rimandi, Lognola è collocata sulle alture al centro di una sorta di anello stradale costituito dal fondovalle del Savena, la via Savena che sale a Monghidoro e la SP 65 della Futa che da qui conduce verso nord a Loiano.
E’ in posizione dominante e panoramica, all’estremità di una strada asfaltata solo molto di recente, all’interno di un rado tessuto di abitazioni civili e rurali che punteggiano il territorio.
Il cimitero è situato al fondo di una strada sterrata che scende dal terrazzo del sagrato verso sinistra.
L’aula è orientata a sud-est.
Impianto planivolumetrico
L’aula liturgica è parte di una aggregazione orizzontale di edifici che comprende la casa canonica, a destra, addossata ad un volume sporgente dall’aula che comprende cappella laterale, disimpegno e campanile: questa successione è ben visibile dal retro.
Sulla sinistra dell’aula il volume della sagrestia, addossato al fianco e finestrato, accoglie al suo interno la cappella laterale sinistra.
Esterno
La facciata è preceduta da un ampio sagrato erboso in leggera pendenza verso sinistra e da un gradino lastricato. La facciata, di linee semplici e priva di decorazioni, intonacata e finita a tempera gialla, ospita al centro il portale incorniciato in pietra e sormontato da una mensola su modiglioni in asse con una apertura a lunetta.
La facciata è conclusa da un tetto a capanna con cippo lapideo e crocetta metallica in sommità.
Il fianco sinistro, in pietra a vista, è per buona parte impegnato dal volume della sagrestia illuminata da tre aperture a lunetta distanziate e dimensionate in modo irregolare.
Il presbiterio, a pianta quadrangolare e intonacato, poggia su strutture di sostegno emergenti dal terreno digradante: una apertura sotto al fianco sinistro del presbiterio stesso dà accesso ad una sorta di cantina/ locale di servizio.
Il fondo dell’abside, anch’esso intonacato, è privo di aperture o decorazioni. Il fianco destro del presbiterio denuncia, con una linea di un precedente tetto, digradante dal campanile verso il fondo dell’abside, la memoria di una struttura preesistente o di un assetto della zona absidale non coincidente con l’attuale.
Buona parte del fianco destro è celata dai volumi del campanile e del locale di disimpegno che conduce alla canonica; dal fianco sporge ancora, verso la facciata, il volume più basso della cappella laterale destra, in pietra a vista, a differenza del fianco dell’aula intonacato e finito a tempera gialla come la facciata.
Pianta
Ad aula, con due cappelle laterali e abside quadrangolare.
Interni
Si accede all’aula mediante una bussola lignea.
L’aula è ritmata da lesene in leggero aggetto concluse da capitelli tuscanici che reggono una trabeazione che corre lungo tutto il perimetro, con fregio muto tinteggiato in rosaceo e modanatura a dentelli.
Su questa s’impostano le lunette che illuminano l’aula: una in controfacciata e una su ciascuno dei fianchi dell’aula in corrispondenza delle cappelle laterali, inscrivendosi con unghie nel profilo a botte della copertura dell’aula. Entrando a sinistra una cancellata in ferro delimita lo spazio riservato al fonte battesimale, a bacile, in marmo.
Le lesene scandiscono l’aula in tre campate: cieche la prima e la terza, ad incorniciare su ciascun lato una cappella laterale voltata a botte e completa di altare a muro con ancona.
Entrambe le cappelle hanno una apertura che conduce in un caso alla sagrestia, a sinistra, nell’altro al locale di disimpegno dal quale si accede al campanile, a destra.
Una seconda apertura che conduceva al campanile, all’altezza del presbiterio, è stata tamponata.
L’aula è pavimentata in cementine ornate con disegni geometrici; il piano del pavimento risulta ora piuttosto irregolare a causa dei movimenti del terreno provocati dal terremoto del 2003. Il presbiterio, rialzato di due gradini, chiuso da cancellata e inquadrato da quattro colonne libere si apre oltre un arco a tutto sesto, si presenta coperto da una falsa cupola ed è pavimentato in ceramica finto cotto; oltre la struttura con dossale dell’altare preconciliare l’abside semicircolare, concluso da un catino, ospita l’ancona a muro in stucco con fastigio sommitale.
Impianto strutturale
Muratura in pietrame, volta in mattoni, tetto in c.a. e legno.
Apparati liturgici
L’assemblea è ordinata in due file di panche disposte a battaglione con corridoio centrale. Il presbiterio, separato dall’aula da una cancellata, ospita la struttura dell’altare preconciliare con gradini e dossale al centro del quale è inserito il tabernacolo sormontato da una croce; l’altare post conciliare, in legno, mobile, è stato collocato al centro dell’area.
L’ambone, a leggio, in legno e anch’esso mobile, è a cornu epistolae.
La sede, mobile, costituita da tre seggiole, è addossata alla parete sinistra sotto l’edicola per gli oli sacri. Il fonte battesimale è collocato nell’angolo sinistro della controfacciata, in un’area apposita delimitata da una cancellata; il confessionale in legno è addossato anch’esso alla controfacciata, a destra dell’ingresso.
Adeguamento liturgico
Altare - aggiunta arredo (1980)
L'altare post conciliare, in legno e mobile, è stato aggiunto al centro del presbiterio.