Chiesa di San Procolo di Fradusto (Monghidoro)
Ambito culturale eclettismo storicista (costruzione)
Notizie Storiche
XIV - 1905 (preesistenze intero bene)
Fradusto compare per la prima volta nell’elenco delle chiese bolognesi del 1366 e, poco dopo, nel secondo elenco compilato nel 1378 nel quale viene detta soggetta alla pieve di S. Maria di Monghidoro.
La chiesa di S. Procolo fu profondamente ristrutturata, o rifatta, nel 1843, quando il parroco don Lorenzo Marchetti ne prese la cura e la trovò in pessimo stato.
Era in pietra e rivestita da lastre dello stesso materiale; la pianta a croce latina e la facciata a capanna, così come il campanile a vela, sono ancora ben visibili nell’incisione del Corty.
Dopo l’apertura della chiesa nuova questo edificio fu adibito a stalla.
1901 - 1905 (costruzione intero bene)
Nel 1900 o 1901 don Ignazio Scardovi, parroco di Fradusto, affidò l’incarico della progettazione di una nuova chiesa all’ing. Ronchi.
Fu scelto il terreno a sud della casa parrocchiale già addossata alla chiesa antica, nel luogo dove un tempo si apriva il cimitero che fu trasferito contestualmente sulla collinetta di fronte, oltre la strada.
I lavori durarono tre anni e la nuova chiesa fu aperta nel 1905.
1944 - 1954 (ristrutturazione intero bene)
Nel 1953 il Genio Civile intervenne per lavori necessari alla stabilità della chiesa compromessa dagli effetti dei bombardamenti della seconda guerra mondiale e, forse, anche da difetti strutturali originari.
Furono solidificate le fondazioni con sottomurazioni in cemento armato; nel corso dei lavori crollò la cupola che fu rifatta.
I lavori furono conclusi con il rifacimento dell’intonaco, la tinteggiatura interna e la posa del pavimento in palladiana, datato 1954.
1984 (rifacimento coperto)
Nel 1984 fu rifatto interamente il coperto della chiesa e del campanile.
2003 - 2006 (ristrutturazione intero bene)
Il terremoto del 2003 e il conseguente cedimento di parte del terreno a valle ha provocato danni ingenti con lesioni diagonali passanti e parziale crollo di volte e modanature.
La relazione dei danni stesa all’indomani dell’evento sismico ha comunque rilevato anche l’uso di materiali da costruzione di scarsa qualità.
L’edificio è stato consolidato con tiranti in metallo che lo cerchiano interamente, sono stati ripristinati i muri mentre il pavimento è stato solo lucidato.
La chiesa è stata riaperta nel 2006.
Descrizione
La chiesa di Fradusto sorge su un breve pianoro accanto al complesso parrocchiale antico della piccola frazione, in prossimità della strada che conduce da Monghidoro al fondovalle del Savena.
Edificata in pietra locale squadrata e in forme neoromaniche, è a pianta centrale a base ovale con presbiterio affiancato da due profonde ali e concluso da un coro semicircolare.
Contesto
La chiesa insiste su un terrazzo lastricato a brevissima distanza dal cosiddetto “Passo del Fradusto”, in posizione dunque elevata e ben visibile anche dal versante opposto della valle del Savena.
E’ raggiungibile percorrendo un piccolo tratto della via Fradusto che nasce dalla via Savena, la quale conduce dalla provinciale di fondovalle a Monghidoro.
Sorge isolata, affiancata pressoché unicamente dalla chiesa antica e dalla relativa canonica e prospiciente il cimitero oggi collocato sulla collina oltre la strada. L’aula liturgica è orientata ad ovest.
Impianto planivolumetrico
L’aula è aggregata orizzontalmente ad un piccolo edificio, addossato al lato sud all’altezza del presbiterio, nel quale all’altezza di un piano ammezzato si apre la cappella feriale.
Un passaggio sopraelevato, corridoio a ponte sopra il lastricato che circonda tre lati della chiesa, conduce dalla cantoria nord alla casa canonica.
La chiesa risulta contigua a quest’ultima la quale, a sua volta, è aggregata all’antica aula ecclesiastica e al campanile.
Esterno
L’aula è preceduta da un ampio sagrato lastricato pianeggiante, rinforzato sul lato sud dove il terreno digrada.
Il sagrato, che circonda l’edificio per tre lati, è delimitato sul fronte strada da un muretto di contenimento che si apre di fronte all'ingresso.
La facciata, in conci di pietra squadrata a vista, è caratterizzata da una specchiatura ad arco di ordine gigante a sesto rialzato tra due lesene scanalate di ordine tuscanico su basamento che chiudono la facciata fino alla sua conclusione, a capanna, con cornice lapidea in aggetto e sfere su cippi lapidei in corrispondenza dei pilastri angolari.
Portale centrale con lunetta cieca recante epigrafe dedicatoria e altorilievo del santo.
Oltre una sottile linea marcapiano, in asse al portone di apre un rosone con margherita a otto petali.
Più in alto, ormai fuori dalla specchiatura dell'arco, sotto l'intersezione delle falde del tetto, oculo cieco a sbalzo con altorilievo di ostensorio.
Croce in ferro su cippo lapideo in sommità.
Di poco arretrate al piano della facciata, due ali laterali, concluse da lesene angolari di scarsissima sporgenza e pseudo balconata sommitale, ancora in pietra, recano aperture a tutto sesto, incorniciate in pietra, con inferriata romboidale.
Il lato sud dell'aula segue lo sguincio interno dell’ottagono centrale.
Da quest’ultimo sporge il volume della cappella laterale illuminata da una finestra circolare delle stesse dimensioni del rosone in facciata; questo volume prosegue senza soluzione di continuità nel volume che ospita la profonda cantoria laterale rispetto al presbiterio, a sua volta illuminata da una finestra circolare identica e da una seconda finestra che si apre nel lato ovest.
L’intera ala è coperta da un tetto a tre falde, come a tre falde è la copertura del presbiterio.
Alle pareti esterne di cappella e cantoria è addossata la cappella feriale.
Il lato nord ripete volumi e aperture del lato sud; all’altezza della cantoria si diparte il corridoio a ponte che conduce alla canonica; sotto al ponte si apre una porta laterale.
Un imponente tiburio centrale ottagonale ospita all’interno la cupola.
Pianta
Chiesa ad aula ottagonale e presbiterio.
Interni
L’aula, la cui geometria si ispira probabilmente agli impianti barocchi, presenta un accesso privo di bussola e sovrastato dal rosone, incastonato nella volta a botte che sovrasta l'ingresso.
Lesene corinzie scanalate, con l'entasi enfatizzata da un collarino, sostengono i quattro archi a tutto sesto che, innestandosi sull'ottagono irregolare centrale, introducono alle cappelle laterali, al presbiterio e, sul lato opposto a quest'ultimo, alla campata d'ingresso.
Le lesene sostengono uno pseudoarchitrave corinzio con fregio muto, cornice sommitale in aggetto ornata di ovoli e mensoline.
Ai lati dell’ingresso si aprono due nicchie, già evidenti in facciata, coperte con un soffitto piano perlinato e illuminate dalle finestre evidenti all'esterno, incorniciate in archi a tutto sesto.
Ai lati dell'ottagono centrale, due cappelle laterali voltate a botte, ciascuna delle quali è illuminata da un rosone analogo a quello in facciata e ospita un altare addossato al fondo dell’abside e una ancona in stucco con nicchia e statua.
Al centro dell'ottagono, l’aula è coperta da una cupola e pavimentata in palladiana ad ampi riquadri.
Nei lati corti dell’ottagono verso il presbiterio due aperture conducono, rispettivamente, a sinistra ad una scala che ascende alla cappella feriale e, a destra, ad un piccolo locale che ospita il confessionale e che comunica con la cappella laterale destra.
Il presbiterio, rialzato di un gradino rispetto al piano dell’aula, è definito da colonne corinzie, che si aprono lateralmente in due vani, soprastati dalle cantorie.
Presenta un pavimento a palladiana e una falsa cupola circolare in copertura.
Si conclude, oltre l'altare preconciliare completo di dossale con un abside circolare nel quale una imponente ancona in stuccocon fastiglio sommitale ad arco spezzato inquadra tra colonne corinzie una nicchia con la statua del santo titolare.
Impianto strutturale
Struttura portante in pietra locale squadrata; volte in mattoni; tetto in c.a. e legno; manto in coppi.
Apparati liturgici
L’assemblea è ordinata in panche disposte a battaglione nell’ottagono centrale; ai lati del presbiterio trovano posto panche e sedie anch’esse disposte in due colonne e più file, posizionate trasversalmente rispetto alle precedenti.
Il presbiterio ospita l’altare preconciliare completo di dossale al centro del quale è inserito il repositorio eucaristico; l’altare post conciliare, in metallo, è collocato al centro dell’area presbiteriale.
Completano gli apparati un ambone in legno di foggia neoclassica, su colonnine, mentre la sede non è fissa.
La cappella feriale è collocata a sinistra, nel volume adiacente all’aula.
Il fonte battesimale, a fusto, si trova nella nicchia a sinistra dell’ingresso.
Il confessionale è ospitato nella piccola nicchia collocata fra l’altare laterale destro e il presbiterio.
Adeguamento liturgicoAltare - aggiunta arredo (anni 1970)
E' stato collocato al centro del presbiterio un altare mobile in metallo poggiante su un tappeto, senza rialzi.
ambone - aggiunta arredo (anni 1970)
Un ambone di foggia neoclassica è oggi collocato a cornu evangelii.