Scheda della Chiesa di San Martino
Trasasso - Monzuno
Brighenti, Giuseppe (ristrutturazione)
Maestranze emiliane (costruzione)
Notizie Storiche
1235 - 1321 (origini intero bene)
La chiesa parrocchiale di S. Martino di Trasasso è citata per la prima volta in un documento del 1235.
Secondo Luigi Montieri la fondazione del beneficio parrocchiale di San Martino di Trasasso sarebbe avvenuta il 23 luglio 1321 a rogito di Bernardo dell’Amola, ma quasi sicuramente la notizia si riferisce ad una rifondazione o sistemazione del beneficio.
Il giuspatronato della chiesa di San Martino appartenne ai Galluzzi.
1408 - 1508 (passaggio di proprietà intero bene)
Dopo aver assorbito la chiesa di San Benedetto di Cabrigana fu unita nel 1408 alla chiesa di Santo Stefano di Orsara o Orsazia e nel 1416 alla non lontana chiesa di San Cristofaro di Montefrascone, più nota come Montefredente, e alla lontanissima San Geminiano di Mongardino, tutte giuspatronato dei Galluzzi.
Per molto tempo i Galluzzi nominarono parroci che però, sul luogo, venivano di fatto sostituiti da preti di campagna: l’inventario dei beni della chiesa di S. Martino del 1463 risulta assai scarno, come di una chiesa non curata dai suoi giuspatroni.
E’ poi nominata nel campione della Mensa Arcivescovile, ancora unita a S. Stefano di Orsata, fino al 1508.
1582 - 1600 (passaggio di proprietà intero bene)
Nel 1582 Mons. Paleotti creò il plebanato di Monzuno, sottoponendogli anche Trasasso.
La chiesa continuava ad essere non curata realmente e nel 1600, nella visita pastorale, mons. Paleotti la trova in rovina mentre la sede parrocchiale è passata a S. Cristoforo di Montefredente.
XVII/ metà - 1701 (rifacimento intero bene)
A metà del XVII secolo la chiesa antica, ormai in rovina, venne interamente ricostruita nella sede dell’antico castello, tanto che il campanile per spessore e forma denuncia d’essere stato, anticamente, una delle torri della rocca.
Il parroco che redasse il questionario per la visita del card. Giacomo Boncompagni (1692) descrisse la chiesa in questi termini: di piedi 54 x 20, liturgicamente orientata, con un bel portale.
L’altare maggiore, dedicato a San Martino vescovo, è in una bella cappella voltata e lo spazio dietro di esso funge da sagrestia.
Vi erano due altari laterali, in archi a muro, quello del Crocifisso con i santi Antonio e Pancrazio sulla destra e l’altare della Vergine del Rosario sulla sinistra.
Il fonte battesimale era alla destra della porta maggiore.
Vi era anche un pulpito, semplice, per le prediche, e due confessionali.
Il cimitero era sul sagrato davanti alla facciata e continuava anche sul lato sud.
Ma il rifacimento doveva essere stato limitato dalla scarsa dis
1847 - 1860 (ristrutturazione intero bene)
Nel 1847 il parroco, don Antonio Benni, iniziò profondi lavori di ristrutturazione partendo dalla zona presbiteriale, con il coro e la cappella maggiore ridisegnati in ordine composito in base al progetto dell’architetto Giuseppe Brighenti, con l’auspicio di poter modellare anche i resto della chiesa su questa falsariga.
La cappella maggiore fu terminata nel 1849 mentre nel 1857 si pose mano al corpo della chiesa, sempre guidati dai disegni del Brighenti; i lavori terminarono nel 1860.
2003 - 2003/ post (ristrutturazione presbiterio)
Il terremoto del 2003 ha danneggiato la struttura della chiesa.
Sono state rifatte le colonne che reggono gli arconi del presbiterio, in muratura intonacata e legata con resine consolidanti, ed è stata sostituita la travatura del tetto, oggi in c.a.
Nell’occasione è stata interamente ripavimentata l’aula e sono state parzialmente ripristinate le decorazioni interne; alcuni punti lasciano ancora intravedere i danni del sisma.
Descrizione
La chiesa di San Martino di Trasasso sorge in posizione isolata all’esterno del centro abitato, lungo la strada di mezza costa fra Monzuno e Zeccanesca.
Ha una facciata caratterizzata dall’ordine gigante e un timpano a vela, fiancate semplici e un’abside semicircolare ben individuabile dall’esterno.
L’interno, disegnato in ordine composito, è ad aula unica con due cappelle laterali, presbiterio individuato da colonne isolate che ne marcano gli angoli e coro semicircolare; una abbondante decorazione arricchisce l’intero spazio sacro.
Contesto
La chiesa sorge a sud rispetto al centro abitato di Trasasso, in posizione isolata, lungo la strada di mezzacosta fra Monzuno e Zeccanesca.
L’abside orientato e il campanile che sorge a sud rispetto al volume dell’edificio ecclesiastico sono chiaramente individuabili dal fondovalle del Savena e dalla via per Stiolo che risale l’altro fianco della vallata.
A poca distanza dalla chiesa è situato il cimitero della frazione.
Impianto planivolumetrico
L’aula è contigua al campanile, che sorge accanto al lato sud come volume isolato.
E’ parte di una aggregazione orizzontale con un piccolo edificio a sud, addossato al lato destro, nel quale si apre la cappella di Santa Rita al piano terreno, comunicante con il presbiterio, e locali ad uso civile nei piani superiori; ne completa la volumetria la casa canonica addossata al fianco sinistro.
Esterno
Il sagrato si riduce ad una sottile striscia pavimentata a lastre di pietra grigia squadrate; l’area è individuata da fittoni bronzei legati da catenelle.
La facciata è arricchita da paraste binate di ordine gigante poggianti su alta base in pietre faccia a vista e sormontate da trabeazione e timpano; si apre in facciata un portale coronato da ricca cimasa e lunettone semicircolare.
La facciata è conclusa dal tetto a capanna sormontato da un cilindro lapideo con croce in sommità.
Il fianco sinistro, privo di finestratura, è caratterizzato dai volumi sporgenti della cappellina del battistero e della casa canonica il cui retro ingloba parte della curvatura dell’abside semicircolare, comunque ben individuabile.
Al fianco destro, parimenti privo di finestratura, è addossato il volume dell’edificio che ospita la cappella di Santa Rita e altre stanze ad uso civile; la parte anteriore del fianco è parzialmente nascosta dal volume del campanile.
Pianta
Ad aula, con due cappelle laterali e abside semicircolare.
Interni
L’interno, a navata unica, è pavimentato con lastre di marmo.
In controfacciata si aprono unicamente il portale privo di bussola e la lunetta soprastante che poggia su un cornicione con fascia ornata a monocromo, dentelli e modanature che corre lungo tutta la chiesa marcandone il perimetro.
I lati sono ritmati da archi ciechi che si alternano a specchiature rettangolari, il tutto è disegnato da lesene scanalate con capitelli di ordine dorico.
Due cappelle laterali ampliano lo spazio della navata che si collega al presbiterio tramite l’arco trionfale sorretto da colonne isolate; il presbiterio è rialzato di due gradini rispetto al piano della navata e pavimentato anch’esso a marmo.
Altre due colonne delimitano l’area presbiteriale sul fondo e segnano il limite dell’accesso al coro.
Quest’ultimo, schermato dalla struttura dell’altare preconciliare e dalle tende ai lati, ha pianta semicircolare.
A destra del presbiterio si apre la cappella di Santa Rita con altare proprio.
L’intera navata è voltata a botte con costole e unghie decorate a grisaille e dorature; il presbiterio è sormontato da cupola e una semicupola chiude la copertura del coro.
Impianto strutturale
Struttura portante in pietra. Volta in mattoni intonacata; struttura d’orizzontamento in c.a, manto in coppi.
Apparati liturgici
Assemblea ordinata in due file di panche disposte a battaglione secondo la volumetria dell’aula.
Il battistero è collocato in una piccola cappella laterale che si apre sotto il pulpito, a metà del lato sinistro.
Il presbiterio comprende la struttura dell’altare preconciliare completo di gradini e tabernacolo tuttora in uso; l’altare post conciliare è posizionato a ridosso dei gradini di accesso.
L’ambone a leggio è collocato a destra. Sedile del celebrante a poltrona collocato a sinistra dell’altare e croce a stelo in prossimità dello stesso.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (2003 circa)
L'altare in legno, mobile, posizionato al centro del presbiterio è stato probabilmente rifatto dopo il terremoto del 2003 che ha danneggiato sensibilmente proprio la zona absidale.
In questo periodo è stato aggiunto anche l' ambone a leggio in legno e metallo.