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Zona Pastorale Loiano e Monghidoro

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    Home » Scheda Chiesa di Scascoli descritta dal CORTY

Piccola presentazione della Chiesa di Scascoli, attualmente sotto il Comune di Loiano (Bologna) estratta, in originale,  dall'opera:
"Le Chiese Parrocchiali della Diocesi di Bologna - Ritratte e descitte
Bologna Litografia Marchi e Corty - Tipografia di San Tommaso D'Aquino - 1844"   TOMO III.

stampa scascoli

Distante dalla destra riva di Savena, a miglia diecisette circa da Bologna, percorrendo la via di Toscana, fuori porta S. Stefano, è posta la Chiesa di Scascoli, in luogo di Monte salubre ed ubertoso.

Questo distretto antico con dati del 1233 ricavata da un documento delli 14 Febbraio di detto anno, a Rogito Ubertello riguardante una permuta di un appezzamento di terreno fra Rodofeno di Guidotto da Scascolo, col Massaro dell'Ospedale di Livergnana, e Albertino di Bellondino delle stesso luogo.

E da memorie del 1305 si raccoglie come questo luogo ancora pagasse omaggio con tanti altri alla famiglia "Lojani".

 

Esisteva certamente in questo luogo in remoti tempi un  Castello, ma da chi edificato, come e quando e da chi distrutto s'ignora, potendosi soltanto indurre del luogo dove esisteva dal nome di una località chiamata in oggi costa del Castello o la "Fossazza".

E' notata detta Chiesa nel Campione del 1378 di questa Mensa Arcivescovile col titolo di S. Stefano di "Sassichascoli", ed era annotata come dipendente anche in allora dal Plebanato di Barbarolo.

In seguito ed in altro Campione trovasi indicata sotto due titoli e cioè dei Santi  Stefano e Martino, mentre nello stesso Campione del 1378 sopracitato leggesi sottoposta al detto Plebanato di Barbarolo una Chiesa dedicata a S. Martino de' Campioni, e tale soggezzione seguita a vedersi sino al 1508 e non oltre.

Dal che sembra doversi dedurre che fosse questa debolita dopo tale epoca, ed il di lei titolo coi Beni riuniti alla Parrocchia di S. Stefano.

Il di lei Giuspatronato secondo li detti Campioni apparteneva a' Parrocchiani, ma passò, ignorasi di qual modo, scorsero ormai tre secoli, alla mensa Arcivescovile di Bologna che il tiene anche oggigiorno.

Trovavasi in sul finire del Secolo XII questa Chiesa in istato di minacciosa rovina, ma fu prevenuta dal vigilante zelo, e generosità del M. R. D. Giovanni Francia, che essa Chiesa governò dal 1678 al 1714 mentre all'ardua e dispendiosa impresa si accinse d'interamente ricostruirla.

Diedegli esso principio nel 1684 e la condusse a compimento nello spazio di dieci anni circa.

E' questo sacro Edificio di lunghezza piedi quarantaquattro, di larghezza piedi quattordici di Bologna.(vedi nota)

L'ordine è Toscano misto, ed è costrutto a volta reale, di tre Altari provveduta.

Il maggiore è isolato, e la di lei tavola rappresenta il Santo Protomartire Stefano della Chiesa unitamente a San Martino e S. Antonio da Padova, e sull'alto la B. V. col Bambino;  orna questo altare un vaghissimo Tabernacolo ad intaglio di legno dorato.

Li minori sono entro a Cappelle ed è quello a destra dedicato alla Madonna del Rosario, quello a sinistra al Patriarca S. Giuseppe che era di ragione dei RR. PP. Barnabiti.

Avvi in questa Chiesa un oggetto ben raro a rinvenirsi in altre Chiese anche di città, di squisita eleganza di lavoro, e cioè il Sacro Pergamo. (vedi nota b)

Bella è pure la Sagrestia che sta in perfetta armonia colla vaghezza della Chiesa per opera dell'attuale suo degno Parroco M. R. D. Pietro Tamburi.

A' ristauri del Campanile fu posto mano sino dall'anno 1676 prima che fosse ricostruita la Chiesa, e fu condotto all'altezza di piedi sessanta circa, e si fornì di quattro Campane a cura dello stesso odierno Parroco. (vedi nota a)

Se splendida non è la Canonica è però decente, e deve il suo attuale stato quasi per intero allo stesso Parroco.

Nel Circondario di questa Parrocchia trovavasi secondo una visita Pastorale del 1555 una Chiesuola dedicata a S. Pellegrino, la quale non essendo officiata, ne essendo fornita di dote per mantenersi fu ben presto demolita.

Un solo Oratorio venne dappo eretto dalli PP. Barnabiti di S. Paolo in Bologna in luogo detto alla "Torre de' Barnabiti" che in questo Contado molti fondi possedevano, e fu dedicato alla Beata Vergine, ma passato in dominio colli altri Beni del Sig. Luigi Borghi per compra fattane dal Demanio che avevagli occupati, ignorasi se più esista.

Avvenne però uno dedicato a Santa Maria Maddalena in luogo detto il "Molino di Scascoli", il quale appartiene al Sig. Valentino Casali.

E' questa Parrocchia come si disse da Bologna miglia diecisette, conta una popolazione di circa seicento anime.

Sono li suoi confini le Parrocchie di: Livergnano, S. Ansano, Monte Rumici, Bibulano, Monzuno e Barbarolo.

E' sotto la giurisdizione del Governo di Lojano.

nota a:  piede bolognese (circa 38 centimetri)
nota b  Pergamo = pulpito.

 

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