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Zona Pastorale Loiano e Monghidoro

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    Home » Scheda Chiesa di San Donino di Stiolo edita dal CORTY

Piccola presentazione della Stiolo, attualmente sotto il Comune di Monghidoro (Bologna) estratta, in originale,  dall'opera:
"Le Chiese Parrocchiali della Diocesi di Bologna - Ritratte e descitte
Bologna Litografia Marchi e Corty - Tipografia di San Tommaso D'Aquino - 1844".

panorama stioloSTIOLO

Sotto Scaricalasino in sui monti veggonsi, qual più e umile Chiesa parrocchiale, fra cui in cima ad una paina S. Donino di Stiòlo, la quale in sicuri documenti essitenti leggesi in quegli Elenchi "S. Donini di Stigliolo".
Rilevasi appresso da altri Elenchi che nel 1378 avea giurisdizione su di essa il Plebanato di Sambro, or S. Pietro in Montorio, dal quale circa il 1529 veniva a quello di Monghidore.

Lunga pezza stetteso congiunta alla Chiesa di Alessandro di Vergnano (dal 1529 al 1569) avendo come credesi diritto alla nomina d'ambedue i Comunisti, che il mantennero fino al 1645, anno in che separatesi le due Chiese, il Giuspatronato rimaneva della Mensa Arcivescovile.

Innanzi al Secolo XVI la vecchia chiesa di S. Donino ergevasi in luogo prossimo a quello ov'è la presente, ma sopravvenuta spaventosa frana (rovina), e sfondatesi Chiesa, e Canoninca in mezzo allo scoscendimento di monti precipitarono a valle.

Appresso a che rifacevasi la Chiesa nel suolo ove or vedesi, costruttasene la canonica nel 1575 come prova la scritta che ha sovrapposta alla porta.

Ma non ostante la nuova fabbrica, l'instabil terreno, e la povertà de' parrochi, e popolani, che non potevano operarvi i ripari e risarcimenti che avrebbero resa più salda, e decorosa la Chiesa, fecero che in pochi anni ridivenisse squallida e minacciante nuove rovine.

E allora a quello che non giunse la strettezza de' Stiolesi sopperì la pietà e solerzia del parroco D. Carlo Antonio Evangelisti, stato per 42 anni reggitore di quella Parrocchia dal 1774, cioè al 19 Maggio 1816, anno in che passò agli eterni meriti di sue molte e sante virtù; conciossiachè questi, soccorso dalla larghezza dell'Eminentiss.Giovanetti, l'ebbe ridotta allo stato presente, fattala erigere quasi di nuovo; con nuova sagrestia che ha un piccolo altare di mattoni cotti.

Il nuovo Campanile, con due Campane, e che molto somiglia a quello di Lognòla, facevasi nel 1762 dal parroco D. Lodovico Evangelisti.

La Chiesa di S. Donino che coll'andar de' tempi dovè essere più e più volte restaurata (come lo fu anche da ultimo dall'odierno suo pastore Sig. Don Santino Poli) e che pur trovasi bisognosa di risarcimenti, è a volta, mostrandosi nell'interno di grata e semplice decenza.

Tre altari vi sono, il maggiore de'quali, avente il coro, è dedicato al titolare S. Donino veneratovi in antico quadro colla B. V. di Loreto, e S. Rocco.

De' due minori altari quello a diritta è in onore della B. V. del Rosario; e quello a sinistra è sacro a S. Antonio di padova.

Stiolo non manca di Fonte Battesimale concessagli al cadere del 1700.

Ad accrescere poi in alcun modo le sottilissime rendite della Prebenda Stiolese Pio VI (Braschi) con Bolla de' 23 Luglio 1780, intercedente l'Eminentissimo Giovanetti, dotavala dell'annua perpetua pensione di ducati 11, e giulii 7 e mezzo d'oro in oro, che sono Scudi 20 Romani; pensione che venia posta a carico della Chiesa Arcipretale di S. Giacomo di Piumazzo.

Due Oratori sorgono in questo Distretto, l'uno alla Cà di Francia intitolato a S. Giuseppe a poca distanza dalla Chiesa, già de' Cavazzini parenti, ora de' Signori Liverani.

E' in questo un legato di 10 messe annovali lasciato da Francesco parenti con testamento delli 18 giugno 1736, che rogavasi da Vincenzo Calzolari notaio in Trasasso.

L'altro Oratorio è consacrato a S.Agata, nel luogo che dicesi Mammietto, e spetta alla famiglia Francia.

Stiolo che dividesi ne' borghetti o ridotti di case di Cà de' Francia, Lodolesca di sotto, Casa de' Mustacchi, e Mamietto, trovasi confinato dalle parrocchie di Lognola, Roncastaldo, Trasasso, Vergnano, e Fradusto, è ad una lontananza di miglia 23 da Bologna e non ha che 300 anime di popolazione, essendo collocato nel Governo di Loiano e nel Comune di Monghidore.

Ignorasi poi totalmente, se in antico ci fosse luogo aperto, borghetto, o castello, trovandosi soltanto il suo nome registrato in una Nota del 1305 fra que' luoghi montani che pagavano tributo a' Conti di Loiano e nel 1326 vedendosi annoverato fra i Comuni che d'ordine del Consiglio di Bologna ebbero a concorrere alle spese della fortificazione del Castello di Bisano.

Stiolo fu patria del celebre chimico Lorenzo Parenti che fu fià creduto avesse trovato uno specifico per guarire gl'Idrofobi, di che si levò gran romore circa la metà dello scorso secolo.

L'aria che si respira nelle Stiolesi pendici è bonissima, e molte grandi vi sono le logevità, ma non molto producono di grani, di uve, di frutta, di ghiande, e castagne.

La superficie del loro suolo è arena legata da glutine cretoso, ma poco sotto è duro macigno arenario sostenuto e traversato, come banco, da uno strato di pietra calcaria giallognola di colore, con vene di un giallo fosco.

Di sotto alla Cà de Francia nel sito detto Pianòro era una cava di Pietra da Ruota.

Nota poi il Calindri che i Vocaboli con che chiamansi i fondi di questo territorio, come sono Bagalotto, le Schivandole, il Pesaodre, La Costa, Mattarella, le Sassatelle, le Prediere, la Tagliatella, il Pian di Gòstina, la Coda Balzana ecc, mostrano esservi state un tempo cave di pietra o luoghi di molta antica derivazione.

(documento firmato da G.F.Rambelli)

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