Conosciuto anche come San Nicola, vescovo di Myra, nato a Patara nel 270, fiorente città marittima e commerciale nella costa sud-ovest della Licia (oggi in Turchia), e morto nell’anno 350. Secondo la leggenda, Nicolò venne a sapere che tre bambine povere della sua città sarebbero state vendute al mercato degli schiavi dalla loro famiglia in quanto quest’ultima non era in grado di assegnare loro una dote attraverso la quale, da adulte, avrebbero potuto sposare un uomo. Pertanto, nottetempo, il Vescovo si recò a casa delle due bambine per lasciare sulla loro finestra un paio di sacchi pieni d’oro e cambiare così il loro destino. Oggi, secondo la tradizione moderna, è consuetudine per i bambini del Capoluogo Giuliano e non solo, attendere con trepidazione l’arrivo del Santo presso la loro abitazione in attesa di scoprire se i loro desideri siano stati o meno esauditi. Se saranno stati buoni durante l’anno, i bambini riceveranno in dono dolciumi e giocattoli, se invece si saranno comportati da biricchini, San Nicolò porterà loro un sacchetto con pezzi di carbone (oggi rigorosamente alimentare realizzato con acqua, zucchero e albume d’uovo).
Dopo la morte di San Nicolò, le sue reliquie sono rimaste conservate fino al 1087 presso la Cattedrale di Myra, l’attuale Demre, nella Turchia Meridionale. Poi, quando la città fu assediata dai mussulmani, le città di Venezia e Bari entrarono in competizione per acaparrarsi le spoglie del Santo e portarle in Occidente. Pertanto, un gruppo di marinai baresi organizzò una spedizione marittima per depredare le ossa e portarle presso un monastero benedettino quindi conservarle nella cripta di una nuova chiesa costruita in suo onore, la Basilica di San Nicola. Da quel momento San Nicolò sarà conosciuto anche come San Nicola di Bari. I marinai pugliesi, nella loro spedizione in Asia Minore, avevano tralasciato volutamente le ossa più piccole del Santo. Pertanto, queste ultime, saranno prelevate in una successiva spedizione dai marinai veneziani, arrivati in Licia per secondi, i quali le porteranno presso la Serenissima per poi custodirle nella Chiesa di San Nicolò al Lido. Da quel giorno, il Santo sarà proclamato protettore della flotta veneziana.