Parrocchia di San Benedetto del Querceto (Monterenzio)
Altre denominazioni S. Benedetto del Querceto
Ambito culturale (ruolo)
Stile barocco bolognese (costruzione)
Maestranze emiliane (ricostruzione)
Notizie Storiche
1300 - XIV (preesistenze intero bene)
La chiesa parrocchiale dedicata a S. Benedetto è citata per la prima volta negli elenchi delle chiese bolognesi del 1300, 1366 e del 1378 quale suffraganea della chiesa di Barbarolo; solo all’inizio del Seicento si aggiungerà al titolo di S. Benedetto il toponimo “del Querceto”. E’ descritta come piccola e resa squallida dalle ingiurie del tempo.
1520 - 1565 (ristrutturazione intero bene)
Fu più volte restaurata e nel 1520 ne fu variato l’orientamento; nel 1565 il rettore fece pavimentare tutta la chiesa e fare una sepoltura per i preti.
1660 - 1660 post (ricostruzione intero bene)
Essendo costruita su un pendio lavinoso, nella visita pastorale del 1633 il visitatore apostolico segnalò che la chiesa minacciava rovina e ne ordinò il restauro a spese dei parrocchiani.
A questo punto la comunità parrocchiale del Querceto, guidata dal parroco dell’epoca, don Luca Celli, a partire dal 1660 la riedificò dalle fondamenta in forme più vaste ed eleganti: misurava 44 piedi di lunghezza per 17 di larghezza e 23 di altezza. Vi erano tre altari: oltre al maggiore i due laterali erano collocati in nicchie scavate nelle mura ed erano dedicati al SS. Crocifisso e alla B. V. della cintura.
Non era però dotata di fonte battesimale, concesso solo all’inizio del Settecento per cura del parroco, don Carlo Giuseppe Bolognini, e collocato a sinistra.
Sopra la porta d’ingresso era collocata la cantoria con un organo del Mazzetti.
XVIII - 1833 (ristrutturazione intero bene)
La chiesa seicentesca fu ristrutturata più volte; l'ultimo intervento di cui si ha notizia risale al 1883. Non si hanno però informazioni più precise circa i lavori eseguiti di volta in volta.
1922 (ricostruzione intero bene)
Nel 1922 S. Benedetto fu di nuovo rifatta e fu edificato il campanile.
Con ogni probabilità la chiesa occupò la medesima area dell'edificio precedente: la casa addossata al fianco sinistro dell'aula, con muro a scarpa, potrebbe essere la costruzione quattrocentesca di cui parlano le guide più antiche.
Una lapide affissa all'esterno dell'abside, datata 1580, autorizza a pensare che almeno una parte delle costruzioni più antiche sia stata conservata.
2003 - 2004 (ristrutturazione post sisma intero bene)
Danneggiata dal terremoto del 2003, la chiesa ha di nuovo subito interventi di ristrutturazione i cui progetti furono presentati nel 2004.
Descrizione
La chiesa di San Benedetto del Querceto sorge in località omonima lungo il fondovalle dell'Idice, alla confluenza con il fiume Querceto.
L'aula è circondata da opere parrocchiali che ne celano per buona parte la struttura, coperta a capanna e contigua al campanile.
L'interno, ad aula suddivisa in tre campate, presenta due cappelle laterali ed è voltato a botte con unghie. Il presbiterio quadrangolare è definito da colonne libere ed è affiancato da vani sormontati da cantorie; l'area presbiteriale è conclusa da un'abside semicircolare.
contesto
L’abitato di San Benedetto del Querceto sorge nel fondovalle dell’Idice, alla sinistra orografica del fiume, sulle sponde del fiume Querceto. La chiesa con annesse opere parrocchiali è circondata dai servizi del paese e da case d’abitazione privata. La chiesa è orientata.
impianto planivolumetrico
L’aula liturgica è parte di una aggregazione orizzontale e verticale di volumi. A nord sorge la casa canonica, il cui volume a L interessa buona parte del fianco sinistro dell’aula stessa. I lati del presbiterio sono interessati da due volumi simmetrici che comprendono i vani laterali all’area presbiteriale ma si sviluppano ulteriormente in altezza e in larghezza.
Al fianco destro sono addossati altri volumi in parte paralleli e in parte trasversali rispetto all’asse della chiesa, i quali costituiscono un insieme unico di corpi aggregati con la casa d’abitazione civile che sorge a sud. A ridosso della facciata, a sud, sorge il volume del campanile contiguo, ma non aggregato, all’aula e agli altri corpi di fabbrica che lo circondano. Sotto la parte absidale si apre un locale che potrebbe configurarsi come memoria di una antica cripta.
esterno
La chiesa è preceduta da un piazzale che funge da sagrato, in porfido con inserti di pietra serena, chiuso fronte strada da un muretto e una catena frontale all’ingresso.
La facciata a capanna, in blocchi di pietra serena a vista, è caratterizzata da alte basi laterali sulle quali si impostano coppie di lesene binate di ordine gigante con capitello dorico.
Al centro si apre il portale sormontato da una mensola con iscrizione e da una finestra quadrata in asse. Sui capitelli delle lesene si imposta un cornicione con fregio muto sovrastato da un timpano con cornice modanata aggettante, concluso da un cippo lapideo con croce sommitale.
Il fianco sinistro, finito ad intonaco e tempera rosa, è scarsamente indagabile per il volume della casa canonica addossato; sono leggibili unicamente le finestre a lunetta che si aprono nel cleristorio. Il presbiterio poligonale presenta vertici sottolineati da pietre a vista. Il fianco sinistro è in buona parte celato dai volumi addossati; se ne leggono solamente le finestre a lunetta del cleristorio.
Pianta
Ad aula, con cappelle laterali, presbiterio quadrangolare e abside semicircolare.
Interni
Si accede all’aula mediante una bussola lignea sormontata da una finestra quadrata con cornice in stucco impostata sulla trabeazione.
L’aula è pavimentata in cementine di tre colori che disegnano una griglia, ornate ai lati da mattonelle con greca. Il volume dell’aula è scandito in tre campate di passo irregolare da lesene su basi in marmo, con capitelli ionici sui quali si imposta una trabeazione continua con fregio ornato, modanatura e giro di dentelli; su di essa s’imposta la volta a botte costolonata con unghie nella prima e seconda campata.
Nelle unghie di destra si inscrivono due finestre a lunetta, affrontate a finestre cieche sul lato sinistro.
Nella prima campata su entrambi i lati cornici ad arco inquadrano nicchie per statue; nella seconda campata le medesime cornici introducono a due cappelle laterali rialzate di un gradino e voltate a botte.
La terza campata è caratterizzata dalle nicchie nelle quali sono inseriti i confessionali, sormontate dal pulpito, a sinistra, e da una nicchia per statua a destra. Il presbiterio, pavimentato a palladiana, è definito da colonne libere con capitelli ionici che inquadrano un’area quadrangolare, rialzata di due gradini; sui capitelli s’impostano gli archi che definiscono i pennacchi d’imposta della falsa cupola.
Nella lunetta di destra, sopra la trabeazione, si apre una finestra. Ai lati del presbiterio, sotto le due cantorie, si aprono due vani schermati da colonne libere. Il presbiterio è concluso da un’abside semicircolare caratterizzata dalla trabeazione che corre lungo tutta l’aula, interrotta qui dall’ancona di respiro architettonico che ne occupa il fondo. L’abside è coperta a catino.
Impianto strutturale
Struttura portante presumibilmente in pietra e laterizio, orizzontamenti a travi lignee. Manto in coppi.
Apparati liturgici
L’assemblea è ordinata in due file di panche disposte a battaglione conformemente al volume dell’aula. Il presbiterio, chiuso da cancellata, ospita l’altare post conciliare collocato al centro, l’altare antico con dossale, gradini e tabernacolo sormontato da ciborio a tempietto all’imposta dell’abside, un ambone a consolle a destra e la sede del celebrante parimenti a destra, presso le colonne d’accesso al vano laterale.
Due confessionali sono inscritti nelle nicchie a muro della terza campata. Non è presente un fonte battesimale fisso.
Adeguamento liturgico
Altare - aggiunta arredo (1980-1990)
Un altare mobile, in legno, è stato collocato in area presbiteriale, davanti all'altare antico.