RONCASTALDO (a).
Comune e Parrocchia compofta da 322 anime divife in 71 Famiglie.
San Lorenzo è il titolare della Fua Chiefa, libero della Menfa Arcivefcovile il diritto di collazione.
Quivi rifiedea Secoli addietro il capitano della Montagna, allorchè fù divifa in due, e poi in tre capitanati; al prefente non gl’è rimafto che il nome di capitanato per uno di quegli Offizi utili che non hanno obbligo di refidenza, e durante l’obbligo di quefta fù negl’ultimi tempi trafportata a Loiàno, come già abbiam detto a quell’articolo.
Bibolàno, Loiàno, Gragnàno, Campeggio, Lognola, Stiolo fon le parrocchie a quefta confinanti.
Domenico dell’Alocco è il folo Oratorio, che efifta nel fuo parrocchiale diftretto.
Nulla v’è da offervare nella Chiefa, che fi tiene più che fi può con decenza dal gentil parroco D. Gio. Battifta Gherardi, fuori della fua Campana maggiore, nella quale in carattere barbaro rilevato fi legge “S.Laurentius civis Ronchaftaldi” e più fotto, “Rolandus me fecit 1361”.
Rimaniam perfuafi, che a qualcuno riufcirà nuovo, che i Roncaftaldini fi arrogaffero il diritto di cittadinanza, e fi prendeffero il penfiere di dichiarare loro concittadino San Lorenzo, quando non rifletta al Secolo in cui fù gettata la fuddetta campana; a noi avrebbe fatto più fpecie, che qualcuno di effi ne aveffe portato il Diploma allo fteffo Santo in Paradifo.
Moltiffima Uva, molte Frutta, molta Ghianda, pochi Bofchi a Legna, moltiffime Caftagne, molto Fieno, poco Pafcolo da poche terre a fodo, molta Seta, il fegno della Canape, cinque mifure per ogni femente dal Grano, e tre da Marzatelli fon le rendite che a Colòni, ed a Proprietari rende il terreno di quefto territorio, in cui fuffite ancora l’antichiffimo Ofpedale, che quivi da Secoli era eretto a benefizio de’ Pellegrini; ed in cui vi efercitan le arti loro un Fabbro, tre Muratori, due Calzolari, un Molinaro con Tintoreria, Valca, e Mangano, e molti efercitanfi induftriandofi nel teffere cappelli di paglia.
Son tre circa gl’annui morti adulti ni quefta Parrocchia, coficchè deve dedurfene l’aria buona che vi fi gode.
Non abbiam trovato in quefto territorio, compofto di groffi ftrati di Tufo, e di Arena or più or meno indurita e di colore o piombino, o gialliccio, o di caffè abbruftolito, cofa particolare da rammentarfi a naturalifti, eccettuandone un lungo ed elevato ftrato di Saffo calcareo divifo in più ordini, e venato di giallo carico fopra fondo gialliccio allo fteffo modo della venatura dell’interno degli Abeti; coficchè giungendo con l’arte a darle un polimento refiftente, fare fe ne potrebbero i più belli tavolini, o ornati da cammini, e da porte interne, che mai l’occhio potè vedere.
Cinque fono i fuoi Borghetti cioè:
- Borgo di là e di qua, di famiglie 4
- Cà di Romagnòlo di famiglie 18,
- Ciràno di famiglie4,
- Cafaglia di famiglie 5,
- Poggiòlo di famiglie 5.
Fù alla Cittadinanza nobile di Bologna aggregato Giacomo Panzacchia da Roncaftaldo nel 1266 per effere ftato mediatore trà Conti di Lòiano ed il Comune di Bologna, perché fuccedeffe, come in fatti feguì, la vendita de’ due Caftelli di Lojano e di Bisàno poffeduti da detti Conti al detto Comune (vedi nota 436).
Ne’ frammenti degl’Eftimi confervati nell’Archivio pubblico, ed appartenenti all’anno 1282, i Panzacchi ed i Baruffaldi fono regiftrati per Magnati, dal che può dedurfi che in quel fecolo foffe Roncaftaldo luogo di maggiore portata di quello è al prefente.
Da un rogito confervato nell’Archivio di S. Francefco (nota 437), ed appartenente all’anno 1280 rilevafi che la carica di Ofpitalerio dell’Ofpedale di Roncaftaldo era conferita dal Vefcovo, ed era confiderata maggiore di quella di Rettore di San Benedetto di Pianòro, altro argomento dal quale fembra lecito congetturare, foffe quefto luogo più popolato, ed affai più frequentato da paffeggeri di quello fia ora; morì il fuddetto rettore nel 1297 (nota 438).
Nel 1302. Gerardo di Benvenito da Roncaftaldo fù uno degli Anziani di Bologna nel mefe di Giugno, ne fi sa di quale famiglia foffe.
Nel 1306 furono caffati dal libro de’ Banditi “Beldo e Tommafo” figliuoli di “Bozzolo da Roncaftaldo”, ed il fuddetto Beldo fù uno degli Anziani di Bologna nel 1387 e fù annoverato per la tribù di Porta Ravegnana nel numero di uno de’ Configlieri del Configlio de’ 600 ftabilitofi alli 17 di Ottobre dello fteffo anno.
Se foffe o nò della fteffa famiglia quel Frà Lelio da Roncaftaldo Cavaliere Gerofolimitano nel 1383, che trovafi nell’Archivio pubblico pag.58 ne’ memoriali di Giovanni da Brazaròla ricordato, non ci fon paffate fott’occhio altre carte dalle quali poterlo rilevare.
Era divifa nel principio del quartodecimo Secolo la famiglia Panzacchia in più rami, e pare che altresì una ve ne foffe che per fopranome la chiamaffero Panzacchia, certo è però che dalle partite dell’Eftimo del 1305 (nota 439), rilevafi che tutte erano ricche.
Che poffa effere ftato Caftello e Caftello fortificato, può ben dedurfi dall’effere ftato Capitanato ed ora Comune, ma non abbiam fcorfo fino ad ora documenti che ce lo abbia afficurato.
– Fuori di Porta S. Stefano, non molto diftante dalla ftrada che da Bologna conduce a Firenze, alla deftra di chi parte dalla prima Città, e diftante dalla fteffa 18 miglia.